26 Feb Conquistare con una landing page in meno di 7 secondi.
Catturare l’attenzione dei visitatori è cruciale per il successo di un sito web.
E hai davvero pochissimi secondi per farlo, quindi dovrai giocarteli al meglio.
Per questo, tra tutti i dati che Google Analytics mi offre, uno di quelli che tengo sempre d’occhio è la “frequenza di rimbalzo”.
Tutto il lavoro che hai fatto per portare un visitatore sul tuo sito viene spazzato via con il click che riporta indietro, al motore di ricerca, al social network o alla pagina precedente.
Tutto perso.
In pochi secondi la decisione è stata presa e quella persona è sparita. Rimbalzata, come dice Google Analytics.
Abbiamo però strumenti efficaci per evitare questa emorragia di visitatori e mantenere le persone incollate alle nostre pagine.
Possiamo determinare e calcolare cosa funziona e cosa invece ci affossa e come rendere ogni elemento davvero importante.
Smartphone e social network consumano moltissimo tempo della nostra giornata, ma all’interno di un sito nessuno ama perdere tempo.
Se al tuo visitatore non dai subito quello che hai promesso, lo avrai perso.
Se non sei in grado di spiegare chiaramente cosa il tuo visitatore troverà, lo avrai perso.
E, ti ripeto, è questione di secondi.
Risultato? Visita persa, contatto perso, cliente perso, soldi persi.
Perché? Perché c’è qualcosa che non funziona nella tua Landing Page.
Se non sei “del mestiere” provo a spiegarti in modo essenziale cos’è una Landing Page.
Letteralmente è la “pagina di atterraggio”, di fatto è la pagina web che si apre al visitatore dopo il click.
Non è la “home page” o almeno non necessariamente.
In realtà non è neppure necessario che un sito sia composto da più di una pagina, per essere efficace.
Con www.efficaceweb.it lavoriamo proprio su siti web di una pagina ottimizzati per la massima efficacia.
Se la frequenza di rimbalzo è uno dei tasti dolenti per il tuo sito (e se è un dato di cui non disponi, ti suggerisco di dargli un’occhiata) qui ci sono degli accorgimenti che possono fare al caso tuo.
Parliamo di principi generali applicabili a piccole, medie e grandi aziende, validi in ogni settore.
Una promessa chiara e un vantaggio specifico.
Questo è quello che, immediatamente, colpisce l’attenzione del visitatore.
Nella lingua universale del marketing stiamo facendo riferimento alla “Value Proposition”.
Benefici e vantaggi per il cliente/utente/visitatore devono essere immediatamente evidenti.
Semplifichiamo?
Tu vuoi il suo tempo e i suoi soldi, se pretendi che sia compito suo capire come e perché dovrebbe darteli puoi anche chiudere.
Questo è il problema, ma la soluzione?
- Un unico messaggio chiaro come un giorno d’estate.
- Spazio libero per non confondere gli occhi.
- Un titolo accattivante e un sottotitolo esplicativo (header).
- Una call to action (l’invito all’azione, ad esempio “scopri di più”).
Se il tuo visitatore clicca “indietro”, hai perso.
Se invece clicca sul bottone della tua “call to action”, inizia il viaggio nel percorso che lo porterà “forse” fino ad aprire il portafoglio.
Non sai come scrivere un titolo o un testo coinvolgente?
Scopri come funzionano le “parole potenti” in questo mio articolo.
La macchina di fronte a me, che sia un computer o uno smartphone deve mandarmi un messaggio semplice e pulito.
L’interfaccia utente, cioè il punto di interazione tra azienda e utente dovrebbe essere meravigliosamente fluida.
Non è solo il mio gusto personale a chiederlo, ma l’evidenza di come una interfaccia utente sgradevole sia l’inizio del viaggio in una pessima esperienza utente.
Ma una Landing Page non si esaurisce con una bella grafica, qualche riga coinvolgente e un bottone da cliccare.
Se fin qua tutto è andato bene (e significa che siamo stati bravi) sono trascorsi circa 10 secondi e il nostro visitatore ha fatto il suo primo click.
Ora dobbiamo portare per mano l’utente e offrirgli un percorso ricco di valore e di coerenza.
Valore e coerenza accompagnano il viaggio del nostro utente fino a dove sappiamo condurlo.
Se diamo valore (informazioni utili e chiare) e lo facciamo con coerenza (dico quello che faccio e faccio quello che dico) possiamo creare qualcosa di valido. Per noi e per il nostro utente.
Non esiste la formula magica.
Non è sufficiente una grafica accurata, un copy dirompente o un’offerta irrinunciabile.
La somma delle parti potrà dare un risultato misero se una delle componenti è maldestra.
Al contrario, se tutti gli elementi della landing page funzionano in modo efficace, il risultato sarà ben superiore alla somma degli elementi.
Facciamo un passo indietro o meglio, risaliamo fino alla call to action.
Una buona landing page è un laboratorio per gli esperimenti e la fluidità è il risultato di innumerevoli test.
Testare deve essere un mantra e una delle parti della pagina che può offrire risultati stupefacenti è la Call to Action.
Prima ho fatto l’esempio di una call to action molto semplice: “scopri di più”.
L’avresti cliccata?
O forse avresti cliccato più facilmente un bottone con “scopri ora” o magari “scopri subito”.
Ti assicuro che non sono la stessa cosa e non portano agli stessi risultati.
Ogni settore, ogni nicchia, ogni azienda ha i propri argomenti per utilizzare call to action differenti.
Anzi, in alcuni casi la call to action fa parte dell’identità stessa del brand e diventa uno degli elementi che contribuiscono alla sua unicità.
Qualche esempio?
mutuionline.it è un comparatore di offerte di mutuo e, coerentemente, ha come call to action “mostrami i mutui”
facile.it è un comparatore di assicurazioni auto e moto e anche in questo caso la call to action è molto esplicita: “fai un preventivo”.
babbel.it, la piattaforma che offre corsi di lingua online, utilizza un più semplice “comincia adesso” ma in un contesto davvero accurato.
Altro caso interessante per l’uso delle call to action è teachable.com altra piattaforma dedicata alla formazione online.
Qui è interessante notare “l’evoluzione” delle call to action all’interno della landing page.
La prima che si incontra è un comune “get started” ma se non basta, ce ne sono altre due.
Scorrendo nella landing page di Teachable ecco due pulsanti che agiscono come leve psicologiche per abbassare il livello di stress del visitatore:
“Get started for free” nel caso in cui qualcuno fosse impensierito dall’idea di dover pagare subito.
“Get started in seconds” nel caso in cui il visitatore fosse preoccupato dall’idea di impiegare molto tempo.
Interessante, non credi?
Ricapitoliamo:
- siamo sulla landing page di un’azienda già da qualche secondo,
- siamo emotivamente coinvolti dalle argomentazioni di vendita,
- ci troviamo a nostro agio, ma abbiamo ancora bisogno di qualcosa.
- Dobbiamo trovare un supporto che ci aiuti a giustificare un acquisto o un abbonamento.
La riprova sociale è quello che serve a questo punto:
- Recensioni positive di clienti soddisfatti.
- Punteggi a 5 stelle che testimoniano la validità del servizio o del prodotto.
- Account social con numeri da capogiro.
- Un portfolio clienti da mostrare con orgoglio.
E’ trascorso forse un minuto, e la nostra landing page ha sfoderato tutto il suo potenziale.
- Abbiamo catturato l’attenzione del visitatore con un messaggio chiaro.
- Abbiamo offerto una piattaforma semplice e veloce che ha richiesto uno sforzo minimo per interagire.
- Abbiamo fornito argomentazioni utili e valide per stimolare emotività e razionalità.
- Abbiamo richiesto un’azione semplice in modo esplicito così che emergesse il beneficio immediato.
- Abbiamo fornito tutte le rassicurazioni e le testimonianze.
Potremmo finire qui, ma se l’obiettivo è spingere una vendita abbiamo ancora qualche carta da giocare.
Scarsità e sconto sono due elementi che, se usati in modo appropriato, offrono risultati straordinari.
Gli esempi sono innumerevoli, ma a me piace viaggiare e quando mi trovo sul sito di booking.com percepisco quanto possono essere affilate le lame della scarsità e dello sconto.
Una buona landing page usa questi elementi se sono credibili e coerenti col mercato e col target.
Per correttezza non farò il nome, ma una sponsorizzazione su Instagram aveva catturato la mia attenzione e avevo deciso di cliccare.
Tre mesi fa l’offerta straordinaria stava per scadere e mi rimanevano poco più di 34 minuti per acquistare.
Da allora sono tornato più volte su quello stesso annuncio sponsorizzato che continua a comparirmi.
Ogni volta che accedo a quella landing page il conto alla rovescia riparte da 34 minuti.
Le leve psicologiche sono potenti, ma trattare il tuo cliente come un pollo non ti porterà lontano.
VUOI UN SITO WEB VERAMENTE EFFICACE REALIZZATO SECONDO IL MIO METODO?
VUOI UNA CONSULENZA COMPLETA PER LA TUA COMUNICAZIONE ONLINE?
Vai su Comunicazione Aziendale 2.0
OPPURE MANDAMI UNA EMAIL
No Comments